un
pezzo scritto nell'82. Il tempo ha detto che loro sono
effettivamente un gran gruppo. Devo dire che sono
stati forse, in tutto quel periodo, gli unici a riuscire ad arrivare
a dimensioni "da stadio". Hanno avuto grande successo negli Stati
Uniti nonostante i problemi del cantante. Ho seguito le sue vicende
personali leggendole dai giornali...certo che Gahan ha tentato
l'eutanasia in tutti i modi!. Di quella generazione, e non solo
elettronica, che era in rotazione su Mister Fantasy, sono stati gli
unici a crescere in maniera chiarissima, e a durare. Evidentemente,
c'era già nella loro miscela qualcosa che potesse arrivare a molta
gente ed un suono piu' potente degli altri"
- Oggi grazie al computer è cambiato il modo di diffondere e
promuovere la musica. Come vedi il fenomeno del file sharing?
"E' una questione delicata. E' un modo di far
girare musica e quindi di diffonderla anche presso coloro che non la
sentirebbero o non avrebbero i mezzi per ascoltarla. Di certo
l'industria discografica non ha capito rischi e potenzialità del
digitale, inteso come capacità di copiare e distribuire la musica.
Non ha nemmeno capito come è cambiato il gusto del consumatore e
quindi ha pagato pegno: rimangono solo tre-quattro grandi case
discografiche, e cio' è segno che il sistema non ha retto. Capisco
pero' anche che è cambiata la maniera di ascoltare la musica e la
musica stessa. L'unica cosa identica è il fenomeno di divismo, che
non è cambiato con gli anni. Tutto il resto si. La musica di venti o
trenta anni fa aveva molta piu' anima e piu' contenuto nel vero
senso della parola e quindi anche il rapporto con i musicisti era
diverso. C'era grande identificazione. Ricordo le copertine, che
erano degli oggetti quasi di venerazione...tornavi a casa con
quattro dischi e credevi di avere quattro tele....era un tipo di
rapporto piu' profondo ed intenso. Ecco, è cambiato l'affetto quasi
fisico che si aveva nei confronti del prodotto discografico. Arrivo
a supporre che i boxset di oggi sono concepiti molto piu' per i
quarantenni che non per i ventenni, che non avendo vissuto la fase
di cui parlavamo prima, molto probabilmente hanno un legame piu'
disinvolto con il file che è, in se', una icona assolutamente vuota.
Anche il lato economico ha il suo peso. Le case discografiche non
sono riuscite ad adeguare il prodotto ad un prezzo ragionavole. Si
possono continuare a vendere gli album dei Beatles o Stones a venti
euro? Cosi' impedisci anche alle nuove generazioni di avvicinarsi
alla musica storica"
- Dall'epoca di mister Fantasy, possiamo ormai dire che non ci sono
stati, tranne casi sporadici, programmi musicali televisivi cosi' di
culto. La proposta televisiva si è dilatata molto, sono nati network
che si occupano solo di musica. Ma è soltanto questa la
spiegazione?
"Non c'è mai una risposta secca a questa
domanda. Se la fai ad un dirigente televisivo, lui ti risponde che
la musica non funziona, ti dice che non si fanno molti ascolti, e se
pure si ottenessero invitando artisti importanti, lui avrebbe modo
di risponderti che gli ascolti sarebbero gli stessi del karaoke di
Domenica In...e allora perchè spendere dei soldi quando basta
chiamare quattro cantanti degli anni sessanta? Se lo chiedi ai
discografici, loro dicono che sarebbero disponibilissimi... ma in
realtà non hanno un grande controllo sugli artisti, che stanno in
mano ai management e costano molto. Aggiungi che in generale i
direttori di rete non sono amanti della musica a punto tale da
rischiare un flop nel nome della qualità...e che le tv dedicate alla
musica in buona parte soddisfano il bisogno di nuovo e di videoclip,
per cui le reti tradizionali non si sentono in dovere di concepire
un Mister Fantasy 2000. Ma forse alla fin fine il fattore decisivo è
che probabilmente nessuno sa come fare in televisione degli show
musicali di buona qualità...e nessuno se ne preoccupa"
- Mister Fantasy ha interrotto la sua serie mentre era al massimo
della popolarità. Questo ha consegnato il programma al mito. Ma non
sarebbe umano essere del tutto contenti di quella scelta. Alla fin
fine, te ne sei dispiaciuto?
"Mister Fantasy chiuse per un paio di validi
motivi. Fondamentalmente per dissidi interni sulla linea da seguire.
Giaccio, che ne fu l'inventore, voleva farne un programma per
adulti. Io invece ero convinto che era giusta la linea del programma
per ragazzi, che sarebbero pero' diventati adulti rimanendo quindi
fedeli alla trasmissione. Brando Giordani, allora il Direttore di
Rai Uno, aveva una sua idea, fare Mister Fantasy dagli Stati Uniti,
e forse non sarebbe stata una cattiva idea, ma nonostante il mio
grande amore per gli USA, avevo la sensazione che comunque si fosse
chiuso un ciclo. Certo, il programma avrebbe potuto continuare uno o
due anni, ma cio' non avrebbe aggiunto nulla a quello che c'era già
stato. Ero anche convinto che non bisognasse mai soffermarsi troppo
su alcune cose e che occorresse farne di nuove. Mi sentivo un
piccolo Bowie della televisione degli anni ottanta, ed ero anche
convinto di poter realizzare progetti piu' interessanti e perfino
piu' belli. Allora non si ragionava molto in termini di carriera,
marketing, indotto, star system televisivo. Non avevo neanche un
agente. Per carattere ero uno un pò fuori delle logiche del sistema,
volevo fare le mie cose, ma senza dover pagare quei prezzi senza i
quali è difficile avere il grande successo. Non ho mai considerato
la televisione come il vero scopo della mia vita, al quale
sacrificare tutto il resto.. Col senno di poi posso dire di aver
avuto un successo molto anomalo, forse quasi casuale"
Da creatura della notte, molto difficile a credersi.